GO-GO-GOREZILLA!

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Gorezilla nacque per necessità, un bisogno impellente, l’impulso quasi irrazionale di dichiarare in forma scritta, il mio amore per un certo tipo di cinema. Chiamatelo di serie B, trash, exploitation, popolare, la sostanza non cambia: è il cinema con il quale ho convissuto sin dalla tenera età, attraverso proiezioni nelle sale di periferia, all’oratorio, al Festival della Fantascienza nel ’75. Una passione incontenibile per le tute di lattice, le miniature che esplodono e crollano, i razzi e i dischi volanti appesi ai fili, il sangue finto e le scenografie di cartapesta.




Gorezilla 0



Attraverso la rivista americana Fangoria, scoprii che non esistevano solo i film che consumavo avidamente in TV e in sala, ma anche altri generi che, partendo in picchiata dalla “B”, percorrevano tutto l’ordine alfabetico schiantandosi alla “Z”. Uno su tutti: The astro-zombies di Ted V. Mikels, film che, già dal titolo, incarna l’Alfa e l’Omega della Settima Arte. Guardandone la locandina riprodotta proprio su Fangoria, mi sembrava impossibile che potesse esistere una cosa simile: uno zombi dall’aspetto alieno, armato di machete, stringeva tra le braccia una bionda urlante e scosciata! Invece esisteva eccome, e dietro a quegli astro-zombi si nascondevano mille altri meravigliosi abomini di cui non avevo mai nemmeno sognato l’esistenza. E dovevo vederli tutti. 



Una VHS dopo l’altra, iniziarono i primi scambi con amici all’estero dai quali ricevevo copie di quinta generazione, minestroni di elettroni e drop out che trasformavano il tubo catodico del televisore (rigorosamente in 4:3) in un cannone psychotronico che sparava, senza tregua o distinzione, missili del calibro di Bloodsucking freaks o Robot monster

L’ispirazione per Gorezilla arrivò dall’incontro con la sulfurea coppia Arietti & Arduino e la lettura delle loro newsletter The amazing Mefi e Gore gazette italian edition, nonché dal faticoso recupero di pubblicazioni amatoriali d’importazione. Da alcune di loro attinsi l’approccio dissacratorio e scanzonato ma anche manicheo e di cieco rifiuto verso il cinema mainstream e colto. Posizione che ora non condivido più, nonostante cervello, cuore e anima siano sempre per i film che razzolano nella melma piuttosto che per quelli che brillano nel firmamento. 



Gorezilla 1


Gorezilla, attraverso i suoi cinque numeri (più due in inglese), dal 1988 al 1991, cristallizzò la mia fede per il cinema splatter, genere che in quegli anni raggiungeva lo zenit ma altrettanto rapidamente implodeva sotto decine e decine di titoli ripetitivi e senza linfa. Annoiato, partivo quindi per l’esplorazione del cinema di Hong Kong con i suoi horror selvaggi e action furiosi; o di quello giapponese, soprattutto attraverso le produzioni televisive di serie come Ultraman, Kamen Rider e i vari sentai. Mentre l’asse del mio orizzonte cinematografico si spostava da quello occidentale a quello orientale (nuovamente con eccessivo fanatismo), Gorezilla non seguiva il mio cammino: le pagine calavano, l’entusiasmo scemava, le VHS non viste di film americani si accatastavano. Nei miei progetti c’era Black Sun 731, una fanzine sul cinema asiatico, ed Henshin!, un libro sulle serie Tv giapponesi, idee abbandonate sul nascere.


Gorezilla 2



Dopo sporadiche collaborazioni, seguirono anni di quasi abbandono del cinema a favore dei videogiochi giapponesi. La fiammella si riaccese con l’acquisto di alcuni classici in DVD di importazione: Non aprite quella porta, Maniac, Men behind the Sun. La successiva scoperta di amazon.com, mi portò a recuperare alcuni di quei cult che mi erano rimasti, nonostante tutto, sotto la pelle. Guarda caso, fu proprio The astro-zombies uno dei primi titoli che acquistai sul megastore virtuale americano.  



Gorezilla 3


La fiammella divenne un falò, il falò una città in fiamme. Alessio Di Rocco mi invitò a far ardere quelle fiamme nella rubrica MondoCulto, contenuta nella sezione Amarcord da lui curata e pubblicata su Nocturno, infaticabile rivista che ha germinato, in forma erudita, i semi gettati dalle fanzine che l’hanno preceduta.



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E così Gorezilla, dopo più di 30 anni, risorge: abbandonata la pelle di carta entra in quella virtuale di un blog dedicato esclusivamente al cinema di genere internazionale del periodo d’oro, dagli anni ‘30 fino agli anni ’80. 

Buona lettura!


Un particolare ringraziamento a:

Andrea Giorgi, senza il quale i miei orrori ortografici popolerebbero questo blog alla pari di quelli cinematografici.

Elena Caterina Doria, per la grafica e la pazienza.

 

Max Della Mora

 

 

 

 

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