
Le streghe nude di Max Della Mora È facile immaginare quanto i ragazzi dei drive-in degli anni ’60 fossero attirati come lubriche falene da un titolo così carico di promesse: The naked witch , la strega nuda. Si può anche immaginare la loro delusione quando sullo schermo venne proiettato lo stesso film che avevano già visto, magari proprio la settimana precedente, ma nascosto sotto un altro titolo. Il “caso” di The naked witch , mette alla luce la spericolatezza della distribuzione nei drive in e nei cinema di provincia americani di quell’epoca, quando lo spettatore era visto solo come un limone da spremere fino all’ultima goccia. La tecnica truffaldina di rinominare un film, spacciandolo per qualcosa di nuovo e diverso, non è comunque affatto rara e limitata al mercato statunitense; basti pensare, in tempi più recenti, alla sarabanda di case che hanno infestato i cinema nostrani dopo il successo di La casa di Raimi oppure, sempre in Italia, ai molteplici eredi di King Kong, convocati...