Bambini, alieni e dinosauri 

di Max Della Mora


La multinazionale giapponese Lotte, un impero fondato sulla produzione di dolciumi nonché gestore di hotel e campi da golf in Giappone e Corea, intravedendo la possibilità di bissare il successo della serie Tv Magma Taishi (1966-1967) di cui era sponsor, incaricò la Nihon tokusatsu kabushikigaisha di girare un nuovo telefilm a base di mostri e avventure. Magma Taishi (trad. Ambasciatore Magma), ebbe talmente successo in Giappone con il suo androide gigante e capellone, da attirare l'interesse degli americani che lo importarono e trasmisero in patria con il titolo The space giants



Sperando di vendere un'altra produzione oltreoceano, nacque il progetto Kaijū daisakusen (trad. Operazione mostro) per il quale venne costruito appositamente uno studio nei sobborghi di Kyoto, costato 8 milioni di yen, e stanziato un budget di ben 16 milioni. Con il miraggio di una distribuzione all'estero, i primi sei episodi vennero persino girati in 35mm al posto del consueto 16mm. La produzione di Kaijū daisakusen, nel frattempo ribattezzato Kaijū ōji (trad. Principe dei mostri), fu però costellata da molteplici difficoltà: emersero non solo problemi di carattere tecnico, ma pure rivalità tra lo staff tecnico di Kyoto e quello di Tokyo. Defezioni, licenziamenti, sostituzioni dell'ultimo minuto e non solo: la P-Production (la casa di produzione di Magma Taishi e Spectreman) subentrò al posto della Nihon tokusatsu kabushikigaisha dopo la manifesta incapacità di quest'ultima nella realizzazione degli effetti speciali, sancendone così il rapido fallimento.
Prevista per il luglio del 1967, la prima puntata venne ritardata a causa dei succitati problemi, andando in onda solo a ottobre dello stesso anno. Era però un periodo di estrema saturazione del mercato televisivo; Kaijū ōji dovette vedersela contro ben undici serie dal vivo, tutte trasmesse più o meno in contemporanea su reti antagoniste. Gli avversari erano non solo colossi come Ultraman, Kaijū Booska e Giant Robo; ma anche Captain Ultra, Kamen no ninja Akakage (conosciuto in Italia per il film di montaggio Maschera rossa contro il gigante d'argilla), Akuma kun, Vampire, Kaijū Agon, Kosoku Esper, Comet san, Ninja Hattorikun + Ninja kaijū Jippō. Senza contare le serie animate come Mach Gogogo, Ogon Bat (Fantaman) o Obake no Qtarō


Kaijū ōji sulla copertina di Shōnen King 


La trama di Kaijū ōji è basata sul piccolo Takeru che, ancora in fasce, a seguito di un incidente aereo cade su di un'isola vulcanica appena spuntata dall'oceano. Mentre i genitori e il fratello gemello si salvano a bordo di un gommone, Takeru viene invece dato per disperso. Come Tarzan ha ampiamente dimostrato, un bambino può crescere anche senza i genitori e, in questo caso, Takeru viene adottato da una femmina di brontosauro il cui cucciolo, Nessie, diventa suo inseparabile amico. La presenza di Takeru viene scoperta per caso da un altro naufrago che, tornato in Giappone, dà la sensazionale notizia ai giornali: un bambino vive su di un'isola popolata da mostri preistorici! Immediate scattano le ricerche da parte dei genitori (che, nel frattempo, hanno avuto una figlia), supportate da un gruppo scelto di militari. L'isola però attira anche le cattive intenzioni degli yūsei chōjin, strani uomini uccello spaziali che vogliono estrarre l'uranio presente nel terreno e, immancabilmente, si scatena una lotta tra uomini, alieni e dinosauri controllati da quest'ultimi. Nel sesto episodio, Takeru torna in Giappone per incontrare finalmente i fratellini, si taglia la zazzera e impara a parlare (prima diceva solo "Ooraa!", il richiamo per Nessie). Non rinuncia però alla vita selvaggia e preferisce dormire in terra piuttosto che in un morbido letto. Nostalgico dell'isola, Takeru vi fa subito ritorno per affrontare, nell'episodio 12, il capo degli uomini uccello che, una volta estirpati, vengono sostituiti dagli altrettanto molesti konchūningen, insetti umanoidi provenienti dal pianeta Gamma.

Gli yūsei chōjin all'attacco!


Sebbene Kaijū ōji sia una produzione originale sotto molti aspetti, la ripetitività delle situazioni ne affossa le potenzialità e dei 26 episodi prodotti sono pochi quelli memorabili. Le scene di combattimento tra i militari e gli alieni scorrono in loop e Takeru, armato solo di un boomerang e tanta buona volontà, finisce per passare quasi in secondo piano. Gli effetti speciali, inoltre, non sono all'altezza delle contemporanee produzioni targate Tsuburaya che, in quel periodo, rappresentavano il top. I numerosi dinosauri che si susseguono sono realizzati grossolanamente e presentano la curiosa capacità di sparare raggi e sostanze varie dalla bocca (non è esente nemmeno un gigantesco scimmione chiamato Gozras). 


Nessie Vs. Gozras


Un sequel dal titolo provvisorio Kaijū ōuji umiwowaturu (Trad. Il principe dei mostri attraversa il mare), nel quale Takeru e Nessie avrebbero dovuto combattere contro altri dinosauri apparsi negli Stati Uniti, venne opportunamente cancellato dopo la tiepida accoglienza con la quale fu accolta la prima serie. 
Ma Kaijū ōji attraversò ugualmente il mare, non per raggiungere l'America, bensì per arrivare a Taiwan, dove venne realizzato, nel 1969, Dinosaur fights against cosmic-men




Gran parte dei 90 minuti del film sono composti da spezzoni tratti dai primi quattordici episodi della serie Tv, rimontati senza seguirne l'ordine. 
Gli attori originali che interpretano i genitori vengono sostituti da attori taiwanesi ed è inserito qualche nuovo personaggio in rare sequenze che interrompono il flusso del rimontaggio del materiale giapponese. Ironicamente, nelle scene in cui appare Hironobu Oikawa, che interpreta il padre di Takeru nella serie Tv, viene presentato come uno scienziato qualsiasi. Da notare che Oikawa era un mimo e la sua parte nella serie Tv venne doppiata dall'attore Kazuyuki Senba.


La famiglia di Takeru nell'edizione giapponese...

...e in quella taiwanese


L'unico a mantenere il proprio ruolo nell'edizione taiwanese è Mitsunoru Nomura, il cui personaggio ora si chiama qualcosa come Sao The, ed è figlio unico. Anche nei dieci minuti conclusivi, quando appaiono nuove scene girate appositamente a Taiwan, il film segue la trama della serie: Takeru/Sao The viene civilizzato, ma il richiamo della foresta è troppo forte. Una volta abbattuto Gozras, Takeru salta in testa a Nessie e torna sulla sua isola vulcanica preferita.
Non è affatto chiaro se gli spezzoni tratti da Kaijū ōji siano stati utilizzati legittimamente dalla taiwanese Hsin Jia Hsing Enterprise Co, Ltd. Dinosaur fights against cosmic-men potrebbe essere il primo film taiwanese ad impiegare la pratica del rimontaggio truffaldino. Negli anni '70, infatti, furono realizzati alcuni lungometraggi dove, tra scene con gli attori taiwanesi, venivano trapiantati effetti speciali prelevati da serie giapponesi, quasi sicuramente senza pagare i diritti alle case di produzione originali. Almeno cinque film hanno utilizzato questa tecnica: tre capitoli dedicati a Kamen rider, uno con il super robot cremisi Mach Baron, e non si è risparmiata nemmeno la confusa coproduzione giappo-thailandese Mars men, sulla quale tornerò prossimamente per cercare di fare un po' di chiarezza.


Il film taiwanese di Mach Baron


È invece sicuro perché Mitsunori Nomura non sia stato sostituito da un attore locale: è infatti nato da padre taiwanese che, arrivato in Giappone nel 1943, conobbe una donna giapponese di Osaka con la quale si sposò. Ebbero due figli gemelli: Mitsunori e Yoshinori Nomura. Giovanissimi, i due fratellini subito recitarono a teatro per poi avvicendarsi nella parte di Hattorikun (mentre uno recitava, l'altro andava a scuola), protagonista dell'omonimo serial televisivo Ninja Hattorikun (1966, 26 episodi). Dopo Kaijū ōji, hanno abbandonato le scene.

Ninja Hattorikun


Evidentemente l'origine del padre venne sfruttata commercialmente per il lancio del film, probabilmente strombazzato come un ritorno alle radici del figliol prodigo, anche se Mitsunori nacque, appunto, in Giappone. Ora accreditato con il nome cinese di Fang Kuang-te, Mitsunori Nomura venne probabilmente diretto dal regista giapponese Seichi Fukuda che è accreditato come "regista delle scene d'azione". Anche se la regìa è attribuita a Li Chuan, è probabile che questi abbia firmato il film solo per dargli una paternità taiwanese. Tra l'altro, scorrendo la filmografia di Li Chuan, risulta che abbia scritto proprio la sceneggiatura dei tre film taiwanesi di Kamen rider, realizzati tra il '75 e il '76.
Seichi Fukuda, invece, è un regista che non ha mai lavorato in nessun film di effetti speciali mentre, come riporta Wikipedia, "ha prodotto in serie i primi film per adulti (pink eiga) e ha lavorato anche su film taiwanesi e indonesiani". Quali siano questi ultimi rimane un mistero.



Il nome di Fukuda, come riporta l'hkmdb, appare in altri altri due fantasy: Dragon prince (Long Wangzi, idem) e The golden sword (Shen Xia Fei Tong, traducibile come "Il fantastico bambino volante", da non confondere con il simile Young flying hero del 1970). Ambedue girati nello stesso anno e prodotti dalla Hsin Jian Hsing Enterprise, Dragon prince sembrerebbe non essere altro che il titolo hongkonghese di Dinosaur fights against cosmic-men, staff e cast sono infatti perfettamente sovrapponibili. Ma ci potrebbe essere qualche sorpresa... 






Home video: Dinosaur fights against cosmic-men è disponibile, al momento, solo in VHS. Con il titolo King of dinosaurs è uscito in Indonesia in una versione doppiata in inglese (!) con sottotitoli indonesiani. Altra distribuzione nota è quella per il mercato coreano dove il film è conosciuto come Gonglyong wangja, ovvero Il principe dei mostri. Sulla fascetta spiccano immagini tratte da Godzilla contro i giganti.











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